[cmsms_row data_padding_bottom=”50″ data_padding_top=”0″ data_overlay_opacity=”50″ data_color_overlay=”#000000″ data_bg_parallax_ratio=”0.5″ data_bg_size=”cover” data_bg_attachment=”scroll” data_bg_repeat=”no-repeat” data_bg_position=”top center” data_bg_color=”#ffffff” data_color=”default” data_padding_right=”3″ data_padding_left=”3″ data_width=”boxed”][cmsms_column data_width=”1/1″][cmsms_image align=”none” animation_delay=”0″]87|https://pierstefanodurantini.it/wp-content/uploads/2018/03/11-IMG_20171014_162927-Sindaci-e-Ludopatia-580×435.jpg|project-masonry-thumb[/cmsms_image][cmsms_text animation_delay=”0″]
I numeri del gioco d’azzardo in Italia sono inquietanti. Nel 2016 il valore delle giocate è stato di 96 miliardi di euro e poco più della metà solo nelle slot e vlt. È come se ogni italiano avesse puntato sul gioco d’azzardo 1.587 €, pari a 132 € al mese. La recente intesa tra Governo, Comuni e Regioni sul riordino dei giochi prevede il dimezzamento in 3 anni dei punti gioco, il collegamento delle macchinette con i Monopoli e la possibilità per i sindaci di decidere orari di chiusura, fino a 6 ore consecutive al giorno, imponendo distanza da scuole e chiese. Uno strumento in più per combattere i tragici effetti della ludopatia dilagante, che conta 24mila pazienti affetti da DGA – Disturbo da Gioco d’Azzardo – in carico presso SerT/SerD e strutture del privato sociale. 184 le strutture del Servizio Sanitario e 95 quelle del privato sociale che prevedono attività cliniche specifiche per affrontare questa patologia. Quindi cari sindaci intervenite, perché come dice lo spot: il gioco è vietato ai minori e può causare dipendenza patologica.
©2017 Pierstefano Durantini
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