[cmsms_row data_padding_bottom=”50″ data_padding_top=”0″ data_overlay_opacity=”50″ data_color_overlay=”#000000″ data_bg_parallax_ratio=”0.5″ data_bg_size=”cover” data_bg_attachment=”scroll” data_bg_repeat=”no-repeat” data_bg_position=”top center” data_bg_color=”#ffffff” data_color=”default” data_padding_right=”3″ data_padding_left=”3″ data_width=”boxed”][cmsms_column data_width=”1/1″][cmsms_image align=”none” animation_delay=”0″]81|https://pierstefanodurantini.it/wp-content/uploads/2018/03/9-IMG_RiscoperteAcquedottoBracciano-580×435.jpg|project-masonry-thumb[/cmsms_image][cmsms_text animation_delay=”0″]
A volta basta veramente poco per riscoprire una bellezza antica e apprezzare un’opera architettonica di pregevole fattura, nella fattispecie l’acquedotto Orsini Odescalchi, la cui costruzione iniziò nel lontano 1698. Infatti è bastata una semplice potatura di siepi ed erbacce nell’area adiacente ed ecco che, dall’alto di Via dei Lecci a Bracciano Nuova, sono ricomparse le splendide arcate dell’acquedotto che, solo poche decine di metri dopo, attraversa la via Braccianese Claudia in direzione Montebello. La cura del territorio, pubblico o privato che sia, non è solo un segno di civiltà, ma pure un gesto che ci riconcilia con il bello dell’ambiente circostante consentendoci di ammirarlo.
©2017 Pierstefano Durantini
[/cmsms_text][/cmsms_column][/cmsms_row]