[cmsms_row data_padding_bottom=”50″ data_padding_top=”0″ data_overlay_opacity=”50″ data_color_overlay=”#000000″ data_bg_parallax_ratio=”0.5″ data_bg_size=”cover” data_bg_attachment=”scroll” data_bg_repeat=”no-repeat” data_bg_position=”top center” data_bg_color=”#ffffff” data_color=”default” data_padding_right=”3″ data_padding_left=”3″ data_width=”boxed”][cmsms_column data_width=”1/1″][cmsms_image align=”none” animation_delay=”0″]160|https://pierstefanodurantini.it/wp-content/uploads/2018/03/9-IRA_0565-Scuola-Fanteria-Cesano-580×386.jpg|project-masonry-thumb[/cmsms_image][cmsms_text animation_delay=”0″]

Si gioca alla guerra, quella vera, presso la Scuola di Fanteria di Cesano. Un paio di mesi fa un gruppo di combattenti curdi, i valorosi Peshmerga, soldati dell’esercito del Kurdistan, sono stati addestrati per due settimane, come futuri formatori di altri commilitoni, all’uso, al tiro, allo smontaggio e alla manutenzione di mitragliatrici MG e Browning, nonché razzi anticarro RPG. Si tratta di armi sequestrate durante il conflitto nei Balcani e inviate dal nostro governo ai curdi attraverso l’Iraq per fronteggiare il cosiddetto l’ISIL – il Califfato dell’Iraq e del Levante, nella sanguinosa guerra che si combatte in Sira nei pressi del confine con la Turchia, pure con l’ausilio di aerei e droni dei Paesi Occidentali. Tutto ciò è coerente con l’art. 11 della Costituzione Italiana? Della serie: armatevi e partite!

©2015 Pierstefano Durantini

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