[cmsms_row data_padding_bottom=”50″ data_padding_top=”0″ data_overlay_opacity=”50″ data_color_overlay=”#000000″ data_bg_parallax_ratio=”0.5″ data_bg_size=”cover” data_bg_attachment=”scroll” data_bg_repeat=”no-repeat” data_bg_position=”top center” data_bg_color=”#ffffff” data_color=”default” data_padding_right=”3″ data_padding_left=”3″ data_width=”boxed”][cmsms_column data_width=”1/1″][cmsms_image align=”none” animation_delay=”0″]321|https://pierstefanodurantini.it/wp-content/uploads/2018/03/IRA_0015-4Fotonotizia-Cemento-580×386.jpg|project-masonry-thumb[/cmsms_image][cmsms_text animation_delay=”0″]
Il Comune di Roma dovrà approvare a breve una delibera in merito al lavoro di una commissione che, dopo aver studiato 334 aree della città, ne ha estrapolate 160 che hanno i requisiti per essere destinate a funzioni di housing sociale, un tipo di sviluppo edilizio diverso dalla semplice costruzione di alloggi, perché prevede maggiori servizi collegati e un costo più basso dell’affitto.
A fronte di un fabbisogno abitativo inizialmente calcolato in 27.500 alloggi, ora nel nuovo bando questi sono più che raddoppiati, divenendo oltre 66.000. È per questo che Legambiente e la sinistra hanno lanciato l’allarme cemento nella capitale. Si teme, forse prematuramente, un sacco di Roma da parte dei soliti palazzinari e, visto che tra meno di un anno si tornerà alle urne, è bene tenere alto il livello di attenzione.
©2012 Pierstefano Durantini
[/cmsms_text][/cmsms_column][/cmsms_row]