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La sicurezza pare non abbia dimora neppure in chiesa. Lo scorso 29 ottobre, infatti, prima dell’alba, ignoti hanno scassinato il portone della Chiesa di Canale Monterano, derubando poi alcuni candelabri, oggetti religiosi, un crocefisso, un antico quadro posto sopra l’ingresso, alcuni monili d’oro che ornavano la statua della Madonna e infine, con uno sprezzante gesto sacrilego, hanno aperto il tabernacolo, gettando le ostie in terra.
La comunità intera dei fedeli ha inteso questo furto come un affronto verso tutta la cittadinanza. Allora lo scorso primo novembre, il Vescovo Romano Rossi ha voluto far sentire alla comunità cattolica di Canale la vicinanza e la solidarietà di tutta la Diocesi, partecipando alla messa. Egli, ha sottolineato il grave gesto compiuto dicendo: ‹‹…questa è la casa del Signore, noi siamo una famiglia e la risposta più appropriata a questa violazione è quella di rinsaldare il nostro cammino di fede, perché questa è la vostra chiesa e noi siamo i vostri servi, tutti per Gesù. Quel che è avvenuto è il peccato, ma c’è una consolazione, questa volta il male non ce lo siamo fatto da noi, il male non è dentro la Chiesa.›› Profetico auspicio o severa autocritica?

Pierstefano Durantini

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